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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
13. Lasciar nel ghiaccio o ne l’ardore il guanto
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Si lamenta che la sua donna non lasci il guanto.
Lasciar nel ghiaccio o ne l’ardore il guanto
Amor piú non solea,
Da poi che preso e ’n suo poter m’avea
Nel laccio d’oro ond’io mi glorio e vanto.
5Mentr’io n’andava ancor libero e scarco
Il candor m’abbagliò di bianca neve
Sí che non rimirai la rete e i nodi:
Poi che fui còlto e di spedito e leve
Tornai grave e impedito e caddi al varco,
10Coperse il mio diletto e ’n feri modi
Sdegnò la bella man preghiere e lodi.
Ahi, crudel mano, ahi, fera invida spoglia,
Chi fia che la raccoglia
Né sdegni i baci e l’amoroso pianto?
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