< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto. |
Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
173. I begli occhi ove prima Amor m’apparse
◄ | 172 | 174 | ► |
173.
Mostra desiderio d’avere il male de la sua donna
pur ch’ella senta parte del suo amore.
I begli occhi ove prima Amor m’apparse,
Ch’ivi quasi in suo ciel si gira e splende,
Fera nube m’adombra e mi contende
4Quel dolce raggio ch’abbagliommi ed arse.
Lasso! e quel freddo petto, ove destarse
Non può fiamma amorosa, or fiamma accende
Di rea febbre maligna, e no ’l difende
8La neve e ’l gelo ond’egli suole armarse.
Deh, perché non poss’io sí ardente foco
In sua vece soffrir per ch’ella poi
11Breve favilla di mie fiamme senta?
E ben sarebbe, Amor, diletto e gioco
Ogni altra face e parria fredda e spenta
14A chi prova nel cor gli ardori tuoi.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.