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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
229. Lasso, com’è ch’al terso avorio e bianco
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229.
Lasso, com’è ch’al terso avorio e bianco
Di quella man, cui par non trova Amore,
Ferro, che dovea cedere in poche ore,
4Regga sí lungamente ardito e franco?
Ed io, ch’avea via piú indurato il fianco
Per mille assalti e via piú freddo il core,
Al primo lampeggiar del suo splendore
8Rotto ne porto e guasto il lato manco.
Forse, sí come il folgore men degna
Di mostrar quanto puote in umil tetto
11Ma l’alte torri impetuoso spezza,
Cosí la man piú ch’altra bella e degna
Quasi debil nemico il ferro sprezza
14E sol prova sua forza nel mio petto.
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