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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
306. Né dolce umor che nobil canna asconde
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306.
Né dolce umor che nobil canna asconde,
Né soavi licori
Trasser l’api giammai da’ vaghi fiori,
Né rugiada celeste
5Piove in tenere fronde,
Com’io furai da queste
Vermiglie e vaghe rose.
Datemi un bacio ancor, labbra amorose!
Ma volete ch’io torni a’ furti miei?
10Io torneró, ch’in voi morir vorrei
Per furto o per rapina,
Se ’l ciel sí nobil morte mi destina.
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