< Rime d'amore (Torquato Tasso)
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318. Sovra un lucido rio
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318.


Sovra un lucido rio
     Si dolea per amore
     Un pastorel mirando il suo bel viso: —
     Perché, diceva, anch’io
     5Non mi converto in fiore,
     Benché non ami come fe’ Narciso,
     Che ’n quella forma almeno
     Mi raccorrebbe la mia donna in seno? —

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