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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
380. Viviamo, amiamci, o mia gradita Jelle
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380.
Invita lascivamente a gli amorosi abbracciamenti una donna
che con finto nome [chiama] Jelle.
Viviamo, amiamci, o mia gradita Jelle;
Edra sii tu ch’il caro tronco abbraccia:
Baciamci, e i baci e le lusinghe taccia
4Chi non ardisce annoverar le stelle.
Bacinsi insieme l’alme nostre anch’elle:
Fabro sia Amor che le distempri e sfaccia,
E che di due confuse una rifaccia
8Che per un spirto sol spiri e favelle.
Cara Salmace mia, come s’innesta
L’una pianta ne l’altra e sovra l’orno
11Verdeggia il pero e l’un per l’altro è vago,
Tal io n’andrò de’ tuoi colori adorno,
Tal il tuo cor de’ miei pensier si vesta;
14E comun sia tra noi la penna e l’ago.
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