< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto.
390. Gianluca, ben poss’io di vaghi fiori
389 391

390.


Per messer Ippolito Gianluca.


Gianluca, ben poss’io di vaghi fiori
     Tesser ghirlanda e d’odorata fronde
     Ch’i bei crini di Laura orni e circonde,
     4Sí come piace a te, che sí la onori:
Ma quai saranno mirti o quali allori,
     Quai fior qui nati o pur recati altronde
     Degni d’inghirlandar le chiome bionde
     8De l’alta donna tua che quasi adori?
Tali non son, cred’io, rose e vïole
     In Pafo, né ’n Parnaso o lauri o mirti:
     11Ma chi vuol coronarla in cielo ascenda,
Dove d’eterni raggi il chiaro sole
     E di lor gloria que’ beati spirti
     14Si fan corona, e quinci esempio prenda.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.