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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
416. Non s’agguagli al mio lauro
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Non s’agguagli al mio lauro
Quel ch’un tempo fioriva
Di Sorga in su l’ombrosa e verde riva,
Perch’egli crebbe a l’amoroso pianto
5Onde fe’ largo rio
Di chiaro ingegno la feconda vena,
E questo, s’odo a l’ombra il dolce canto,
Non suol giammai turbar fronte serena;
Ma ’l suo piú debbe a l’arte e l’arte al mio.
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