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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
422. Non fu dolor mai lagrimato o pianto
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422.
Nella partenza d’un gentiluomo suo amico ad istanza
d’una gentildonna amata da lui.
1.
Non fu dolor mai lagrimato o pianto
Sí come il tuo partire,
Quasi volessi dire —
Io me ne vo, ma resta il core intanto. —
5Or mi dà pena inusitata e nova,
E par che mi distempri e mi distille
Qual bianca neve in lagrimosi fiumi.
O lagrime, scendete a mille a mille,
Occhi miei lassi, e voi piangete a prova,
10Se vuole il mio signor ch’io mi consumi
Nel ripensare a’ suoi dolci costumi.
Oh stelle! oh ciel! s’io mi converto in fonte
Rimiri in me la fronte,
E dica — Ah, sorte ria!
15Specchio m’ha fatto alfin la donna mia,
Ma specchio, oimé, d’un angoscioso pianto. —
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