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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
46. Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi
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46.
Offerisce ad Amore in voto una bendella di seta la quale egli aveva
involata a la sua donna.
Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi
Il terso avorio de la bianca mano,
E ’l lampeggiar del riso umile e piano
4Veggia da presso e ’l folgorar de gli occhi,
E notar possa come quindi scocchi
Lo stral tuo dolce e mai non parta in vano,
E come al cor dal bel sembiante umano
8D’amorose dolcezze un nembo fiocchi;
Fia tuo questo lacciuol ch’annodo al braccio
Non pur, ma vie piú stretto il cor n’involgo:
11Caro furto, ond’il crin madonna avvolse.
Gradisci il voto, ché piú forte laccio
Da man piú dotta ordito altri non tolse;
14Né per che a te lo doni indi mi sciolgo.
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