< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto. |
Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
49. Questa è pur quella che percote e fiede
◄ | 48 | 50 | ► |
49.
Ballando di nuovo con la sua donna si lamenta che ’l ballo
abbia sí tosto fine.
Questa è pur quella che percote e fiede
Con dolce colpo che n’ancide e piace
Man ne’ furti d’Amor dotta e rapace,
4E fa del nostro cor soavi prede.
Del leggiadretto guanto omai si vede
Ignuda e bella, e, se non è fallace,
S’offre inerme a la mia, quasi di pace
8Pegno gentile e di sicura fede.
Lasso! ma tosto par ch’ella si penta
Mentr’io la stringo, e si sottragge e scioglie
11Al fin de l’armonia ch’i passi allenta.
Deh! come altera l’odorate spoglie
Riveste, e la mia par che vi consenta.
14Oh fugaci diletti! oh certe doglie!
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.