< Rime d'amore (Torquato Tasso)
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6. Io mi credea sotto un leggiadro velo
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6.


Séguita a mostrar con altra metafora come avvisando di trovar la sua

donna senza difesa fosse da lei vinto e superato.


Io mi credea sotto un leggiadro velo
     Trovar inerme e giovenetta donna,
     Tenera a’ prieghi, o pur in treccia e ’n gonna,
     4Come era allor che parvi al sol di gelo:
Ma, scoperto l’ardor ch’a pena io celo
     E ’l possente desio ch’in me s’indonna,
     S’indurò come suole alta colonna
     8O scoglio o selce al piú turbato cielo.
E lei, d’un bel dïaspro avvolta, io vidi
     Di Medusa mostrar l’aspetto e l’arme,
     11Tal ch’i’ divenni pur gelato e roco;
E dir voleva, e non volea ritrarme,
     Mentre era fuori un sasso e dentro un foco:
     14Spetrami, o donna, in prima, e poi m’ancidi.

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