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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
7. Giovene incauto e non avvezzo ancora
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7.
Descrive come ne l’età giovenile per l’inesperienza fosse preso
dal piacer d’una gentilissima e nobil fanciulla.
Giovene incauto e non avvezzo ancora
Rimirando a sentir dolcezza eguale,
Non temea i colpi di quel raro strale
4Che di sua mano Amor polisce e dora.
Né pensai che favilla in sí breve ora
Alta fiamma accendesse ed immortale;
Ma prender, come augel ch’impenna l’ale,
8Giovenetta gentil credea talora.
Però tesi tra’ fior d’erba novella
Vaghe reti, sfogando i tristi lai
11Per lei, che se n’andò leggiera e snella;
E ’n gentil laccio i’ sol preso restai,
E mi furo i suoi guardi arme e quadrella
14E tutte fiamme gli amorosi rai.
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