< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto.
81. Costei, che su la fronte ha sparsa al vento
80 82

81.


Assomiglia a la Fortuna la sua donna, la quale egli aveva veduta

co’ capegli sparsi su la fronte.


Costei, che su la fronte ha sparsa al vento
     L’errante chioma d’òr, Fortuna pare;
     Anzi è vera Fortuna, e può beare
     4E misero può far il piú contento.
Dispensatrice no d’oro o d’argento
     O di gemme che mandi estraneo mare,
     Ma tesori d’Amor, cose piú care,
     8Fura, dona, e ritoglie in un momento.

Cieca non già, ma solo a’ miei martíri
     Par che s’infinga tale, e cieco uom rende
     11Con due luci serene e sfavillanti.
Chiedi qual sia la rota ove gli amanti
     Travolve e ’l corso lor ferma e sospende?
     14La rota fanno or de’ begli occhi i giri.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.