< Rime d'amore (Torquato Tasso)
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92. Come il nocchier da gl’infiammati lampi
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92.


Dice di predir la sua fortuna nel volto de la sua donna,

come il nocchiero ne l’aspetto de le stelle.


Come il nocchier da gl’infiammati lampi,
     Dal sol nascente o da la vaga luna,
     Da nube che la cinga oscura e bruna
     4O che d’intorno a lei sanguigna avvampi,
Conosce il tempo in cui si fugga e scampi
     Nembo o procella torbida importuna
     O si creda a l’incerta aspra fortuna
     8Il caro legno per gli ondosi campi;

Cosí nel varïar del vostro ciglio
     Or nubilo or sereno avvien ch’io miri,
     11Or segno di salute or di periglio;
Ma stabile aura non mi par che spiri:
     Ond’io sovente prendo altro consiglio
     14E raccolgo le vele a’ miei desiri.

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