< Rime disperse
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XXVIII
XXVII XXIX


 
Mirabil urna son, non d’ opre tanto,
ma mirabil per quel che in me si serra;
letizia, doglia, amor e morte in guerra
4qui chiudo, e il modo in pochi versi canto.

Vedrai, viator, se tu ti fermi alquanto,
in che poco Fortuna or n’ alza e atterra,
e, se globo non sei d’ arida terra,
8per compassion mi bagnerai col pianto.

Fatto avea Amor doi amanti un dì contenti,
e in quel dì e ora con morte immatura
11l’amante tolse. Aimè, lettor che senti!

La amata, dal dolor fatta sicura,
se stessa uccise, e qui tutti doi spenti,
14come ebber vita e morte, han sepultura.

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