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Sabato santo
La chiesa di Polenta In riva al Lys



SABATO SANTO

per il natalizio di m. g.


Che giovinezza nova, che lucidi giorni di gioia
     per la cerula effusa chiarità de l’aprile

cantano le campane con onde e volate di suoni
     4da la città su’ poggi lontanamente verdi!

Da i superati inferni, redimito il crin di vittoria,
     candido, radïante, Cristo risorge al cielo:

svolgesi da l’inverno il novello anno, e al suo fiore
     8già in presagio la messe già la vendemmia ride.

Ospite nova al mondo, son oggi vent’anni, Maria,
     tu t’affacciasti; e i primi tuoi vagiti coverse

doppio il suon de le sciolte campane sonanti a la gloria:
     12ora e tu ne la gloria de l’età bella stai,

stai com’uno di questi arboscelli schietti d’aprile
     che a l’aura dolce danno il bianco roseo fiore.

Volgasi intorno al capo tuo giovin, deh, l’augure suono
     16de le campane anc’oggi di primavera e pasqua!

cacci il verno ed il freddo, cacci l’odio tristo e l’accidia,
     cacci tutte le forme de la discorde vita!




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