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XLIII.
NOSTALGIA
Tra le nubi ecco il turchino
Cupo ed umido prevale:
Sale verso l’Apennino
4Brontolando il temporale.
Oh se il turbine cortese
Sovra l’ala aquilonar
Mi volesse al bel paese
8Di Toscana trasportar!
Non d’amici o di parenti
Là m’invita il cuore e il volto:
Chi m’arrise a i dí ridenti
12Ora è savio od è sepolto.
Né di viti né d’ulivi
Bel desío mi chiama là:
Fuggirei da’ lieti clivi
16Benedetti d’ubertà.
De le mie cittadi i vanti
E le solite canzoni
Fuggirei: vecchie ciancianti
20A marmorëi balconi!
Dove raro ombreggia il bosco
Le maligne crete, e al pian
Di rei sugheri irto e fósco
24I cavalli errando van,
Là in maremma ove fiorío
La mia triste primavera,
Là rivola il pensier mio
28Con i tuoni e la bufera:
Là nel ciel nero librarmi
La mia patria a riguardar,
Poi co ’l tuon vo’ sprofondarmi
32Tra quei colli ed in quel mar.