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S’eo canto d’alegranza
inamoratamente,
volendo magiormente
di mia bona allegreza aver certanza,
5aven per la speranza
che mi fa star gaudente,
poi credo veramente
di voi ciò che mostrate per sembianza.
Ma simil m’adivene
10come a l’om ch’è dottuso
di ciò ch’è più gioiuso,
che teme di fallir quanto più tene;
di ciò son disïuso,
di ciò c’ò visto acertar la mia spene.
15Dunqua, per inoranza
di voi, donna valente,
priegovi dolcemente
ca vi degia piacer per me pietanza,
che sia fuor dubitanza
20di voi propiamente
se la ciera piagente
e [i] sembianti col cor fanno ac[c]ordanza.
E, consirando il bene
ch’io ne spero sdubiuso,
25non aio mai star dogliuso,
ca ’n fina gioi mi conteria le pene;
così, viso amoruso,
ched eo per voi m’alegri si convene.
Per che gran dilet[t]anza
30mi dona Amor sovente,
perchè imprimeramente
fue il nostro amor di bona incominzanza;
da voi port’io l’amanza
di buon cor francamente,
35sì ch’io similemente
a voi ò dato il core mio in possanza.
Dal bon cominzar vene
lo finir dilet[t]uso,
purchè non sia gravuso
40lungo aspettare ch’affanno sostene;
così seguirà l’uso
del nostro fino amor, che mi mantene.

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