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Altro intermezzo
L’educazione in chiesa
Vi è una speciale educazione di cui ogni uomo e ogni donna deve fare sfoggio, in chiesa: una educazione non solo da persona pia, ma da persona correttissima, nella pietà religiosa. Una signora, o una signorina che sia, non andrà mai in chiesa vestita con colon vistosi, con cappellini chiarissimi, con le mani imbarazzate dall’ombrellino, dal porte mouchotr, dal manicotto; non vi farà grande pompa di gioielli; non vi andrà mai, mai, in abito velato, o con maniche leggere, che lasciano vedere il collo e il petto. Vi e una toilette elegante, elegantissima anche, ma molto discreta, da servire per la messa, vi sono abiti, cappelli, mantelli, di tinte discrete, di taglio sobrio, adattatissimi per questo scopo. Non si fa se non una sola eccezione a tale regola assoluta, vale a dire quando si va a un grande matrimonio, in chiesa. In chiesa non si parla mai forte, con la propria vicina; non si parla, in generale, se non per scambiare qualche rapida parola, con voce sommessa, chinandosi verso la vicina; non si sorride; non si ride; non si fa rumore, sedendosi, alzandosi, inginocchiandosi; non si agita mai il ventaglio, contro il caldo; non ci si volta mai indietro, per vedere chi è entrato, chi entra; non si saluta, di lontano, un amico, un’amica. Rammentarsi sempre, che la chiesa è fatta per il silenzio, per il raccoglimento, per la preghiera. In quanto all’uomo che entra in chiesa, egli è obbligato a una correttezza, anche maggiore di quella femminile: egli deve aver l’aspetto dell’uomo raccolto se non nella preghiera, nei suoi pensieri. L’uomo sta quasi sempre in piedi, in chiesa: senza voltarsi troppo a destra, o a sinistra, senza mai voltarsi indietro; se è seduto, non incavalcherà mai una gamba sull’altra, non si sdraierà mai sulla sedia; se si deve inginocchiare, s’inginocchierà senza chiasso e senza ostentazione; se deve pregare, pregherà sempre mentalmente, con modestia; se deve uscire, entrare, camminerà sempre senza fare nessun rumore. Un uomo bene educato non fa l’occhietto alle signore, alle signorine, in chiesa, perché è della massima sconvenienza; non si accorge di avere un’amica, una conoscenza, in chiesa, e, quindi, non la saluta; non commette la cafonata, purtroppo molto in uso, a Napoli, di pagare le sedie alle signore e alle signorine di sua conoscenza. In chiesa non si sputa mai, perché è una grave ingiuria al Signore, oltre che una sudiceria; non si tossisce, potendo reprimersi, e se si è malati, non ci si va. Le prediche si ascoltano attentamente, seriamente; senza dare segno di approvazione, crollando il capo; per chi si confessa o si comunica, è inutile dare regola di condotta in chiesa; poiché si tratta, allora, di persona assolutamente abituata a rispettare il Signore e la sua Casa.