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Santo guerrier, che della gola infetta Ne l'indico oriente
Questo testo fa parte della raccolta Vincenzo Zito

XV

LA CHIOMA SCIOLTA

     Scherzava a l’aura errante
il lucido crin d’oro
di Lilla, il mio tesoro.
Or nel tergo volava,
or nel seno calava.
Lasso, qual simulacro a l’alma mia
formò la gelosia!
Temei che, divenuto il gran tonante
di sue bellezze amante,
trasformato si fosse in aureo nembo
e, nova Danae, le piovesse in grembo!

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