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XII.


P.***

Buongiorno. Perlustrando i banchi di T.*** ho visto una turba di libri tedeschi, e me la sono menata meco. Non so se sieno buoni o cattivi figliuoli; però te ne mando due, che leggerai a tuo bell’agio, e in séguito mi dirai di che si tratta.

Che fa A.***? Mi pare un secolo, che io non lo vedo. Come vive, e in che mondo vive? Se vive bene, lascialo stare, che non avesse a perdere il filo; se poi vive male, lascialo stare egualmente, che non avesse a far peggio. Deve operar la Natura. Egli ha sempre un quaderno di mio nelle mani; vedi se ti è possibile di riscattarlo, e me lo renderai quando ti piace. Addio

4 Aprile 1835.

Carlo.

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