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11.
La polarizzazione del lavoro mentale.


— La naturale inclinazione avvalorata dal lungo esercizio, anche inconscio (e in grandissima parte lo è sempre), in ordine ad una data specie di lavoro mentale, fa che un avviamento psicologico finisca ad essere predominante nel mondo della coscienza, e prontissimo a rifarsi alla minima occasione eccitatrice, anche, e il più delle volte, inavvertita, e polarizzandosi sempre in modo nuovo, come porta il caso, sempre variato; onde poi una formazione va diventando sempre più moltiforme, assumendo tanti atteggiamenti, tante guise da disporsi e di snodarsi, quante sono le insorgenze dei pensieri collaterali, quanti i concerti dei sentimenti impellenti, quanti i ritmi dei moti ridestati negli organi, quanti i fatti esterni, che si dà, che si sperimentino, quante e quali le intermittenze delle attività cerebrali e viscerali impegnatevi.

(Numero unico, Per Giuseppe Verdi, (Gli Studenti fiorentini) 27 gennaio 1901).

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