Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Driadi ombrose, alla cui nobil cura | Del magnanimo Carlo i primier anni | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
XXXIX
PER LO MEDESIMO SOGGETTO.
Se dentro l’ombra delle regie fronde,
Che per l’industre man folta si stende,
Pari a quella giammai belva discende,
4Che d’Erimanto sbigottì le sponde:
O pur, se a quella, che le selve e l’onde,
Col nome ancor, di Calidonia offende,
Altra sembiante dure terga orrende
8Vi porta, o zanne di gran spuma immonde,
Destre, di cui miglior Grecia non vide,
Sollecite a placar l’ombroso chiostro,
11Ameranno archi sanguinosi e rei:
E quasi Meleagro, e quasi Alcide,
Carlo il gran teschio appenderà del mostro,
14Che sa di più gran spoglie alzar trofei.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.