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Prima cura di Flora, occhio degli orti Non più lo stranio fior Pindo rammenti
Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista

X

LA ZANZARA

     Se la madre d’Amor dall’acque uscio
e vanta in mezzo all’acque il suo natale,
alla madre d’Amore io fatta eguale
dall’acque vanto il nascimento mio.
     Se di Venere il figlio, il cieco dio,
ha sugli omeri vanni e porta strale,
anch’io su le mie spalle innalzo l’ale
e sono di saetta armata anch’io.
     Labro che in due coralli appar diviso
piacemi di baciare; e mio conforto
stimo libar le rose in un bel viso.
     Co’ miei susurri alle vigilie esorto;
e se l’uomo ferisco, e pria l’avviso,
delle ferite mie si lagna a torto.

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