Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


S
E per mordace di molt’anni lima

Discresce e manca ognor tua stanca spoglia,
               Anima inferma, or quando fia ti scioglia
               4Da quella il tempo, e torni ov’eri, in Cielo,
               Candida e lieta prima?
          Chè bench’io cangi il pelo,
               E già sì di mia vita il fil s’accorti,
               8Cangiar non posso il mio tristo antico uso,
               Che, più invecchiando, più mi sferza e preme.
               Signor, a te nol celo,
               Ch’io porto invidia ai morti,
               12Sbigottito e confuso,
               Sì di sè meco l’alma trema e teme.
          Deh! tu nell’ore estreme
               Stendi e me le tue pietose braccia:
               16A me mi togli, e fammi un che ti piaccia.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.