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I1


Sebben per l’ampio Ciel, ch’ognor cercasti,
     Quand’eri in Terra, or sciogli i vanni alteri,
     E in Dio ti pasci, immers’i tuoi pensieri
     In pelago di beni immensi e vasti;
5Pur, buon Lucchesi, al suol che sì sprezzasti
     Deh volgi i rai da i lucidi sentieri;
     Nè tua umiltà col ripensar qual’eri,
     Ai voti nostri il bel volo contrasti:
Ai voti, ch’ora al Quirinal porgiamo,
     10Perchè se tanto in sull’eteree sedi
     Splendi, quaggiù splender te ancor miriamo.
Chè non per te, che in tanta gloria siedi,
     a sol per noi qui l’onor tuo cerchiamo,
     E a Dio tu pur deh per suo onor lo chiedi.

  1. Trattandosi della beatificazione del Venerabile P. Gian-Domenico Lucchese Carmelitano morto in Viterbo l’anno 1714.

Note

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