< Sonetti (Pascarella)
Questo testo è stato riletto e controllato.
Piccolo commercio
La Corsa delle bighe a villa borghese Le Corone pe' li morti

PICCOLO COMMERCIO.

CATUBA, trovator de mózze1. CIRIFISCHIO, avventizio.

I.


Catuba dice a Cirifischio:


So’ finiti li tempi de ’na vorta
Che le portavi via co’ la carretta;
Mo co’ la moda de la sigheretta,
4Hai voja a fa’, sta professione è morta.

E poi, tutta la notte fa’ sta sòrta
De vita, pe’ trova’ che?... ’na saetta!
È vero, sai, ch’io pure ci ho disdetta...
8Ma guarda jeri sera a la più corta,

T’abbasta a dì’ che quelle che trovai,
Invece de riméttele in commercio,
11Pe’ nun vedelle più me le fumai.

Sì, ma lo sai qual’è la concrusione?
Già, io co’ sta lanterna me ce sguercio;
14Sai che succede? Cambio professione.


II.


E Cirifischio je risponne:


Che vòi cambià’, fio mio, so’ tempi brutti.
In oggi, ormai la vita s’è cambiata.
Giri, cammini, vai, dove te butti
4Qualunque professione è rovinata.

Dice: — Fate un mestiere. — Io li fo tutti!
Eppure co’ sta vita affortunata
Quann’è la sera a cap’ a la giornata,
8Er solito! restamo a denti asciutti.

È che si invece noi fossimo antr’òmini...
Già, perché questo, in fonno, ce succede,
11Sarv’ognuno, per esse’ galantomini.

Sì, ma Dio guardi er tempo s’ingarbuja,
Allora tocca a noi. Nun te fa vede’,
14Squajàmese che passa la patuja.



  1. [p. 185 modifica]trovator de mózze: ciccajolo
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.