Questo testo è stato riletto e controllato.


Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri


DELL’ABB. FRANCESCO MARIA GAGNANI.


Il buon Guerrier, che a vendicar la morte
     De’ rari Amici presso a Tebe uccise
     L’orribile serpente, e a lui recise
     Il vasto capo, in un pietoso, e forte;
5I denti alla futura ignota sorte
     Sparse dell’angue, che in vendetta ancise
     E squadre nascer vide in strane guise

     Tra sè nemiche, e nate appena e morte.
Così da semi d’un amor, ch’estinse
     10Ragion in me, d’alti pensieri amica
     Turba poi nacque che al mio cor si strinse;
Ma del vario desir fatta nemica,
     Cadde sul campo, ond’io non so chi vinse
     Se la Ragion, o se la fiamma antica.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.