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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri


MARCO TIENE.1


Questi palagi e queste logge or colte
     D’ostro di marmo e di figure elette,
     Fur poche e basse case insieme accolte,
     Deserti lidi, e sterili isolette.
5Ma Genti invitte e d’ogni vizio sciolte
     Scorrean il Mar con picciole barchette,
     Che quì, non per domar Provincie molte
     Ma a piantar libertà s’eran ristrette.
Non era ambizion ne’ petti loro,
     10Ma il mentire abborrian più che la morte;
     Nè vi regnava inquieta fame d’oro.

Se il Ciel vi diè così beata sorte,
     Non sien quelle virtù, che tanto onoro,
     Dalle nuove ricchezze oppresse e morte.

  1. Venezia.


Note

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