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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Marchetti


IV


Specchio vid’io di bel cristallo eletto
     Raccorre e unir di Febo i rai lucenti,
     E vibrarsi sì fervidi e cocenti
     Contra qual sia più duro opposto obbietto
5Ch’ogn’ interno rigor, che il tenga strette
     Si discioglie in brevissimi momenti,
     Onde a soffrirle forza lor possenti
     Riesce il gel fin del diamante inetto.
Simili a specchio tal son le pupille
     10Vostre, o Madonna; indi d'amore il foco
     Ver noi si vibra accolto in giro angusto:
Quinci di cuor non v’ha tanto robusto
     Gel, ch’a sì fiero incendio o molto o poco
     Resista, e non sì stempri, arda, e sfaville.

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