< Storia di una capinera
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XXXIX XLI




5 Agosto.



Marianna! domando perdono a te, domando perdono a tutti quelli cui ho potuto recare scandalo coi miei peccati, come ho domandato perdono al Dio misericordioso. Che avrai pensato di me? di questa abbietta peccatrice che logora la vita ai piedi della Croce per cancellare col pianto e la preghiera le sue colpe?

Abbiamo fatto un corso straordinario di esercizi spirituali; venne chiamato un rinomatissimo predicatore; Dio ha tuonato per la sua bocca in mezzo alle semitenebre della chiesa di cui le finestre sono velate a nero. Com’è terribile la parola del Signore! No! sono i miei peccati, è la mia coscienza turbata, è il mio rimorso che me l’hanno resa spaventevole; poichè il cuore mi dice che la parola del buon Dio non può suonare che amore e misericordia senza limiti.

Quale impressione mi hanno lasciato quelle prediche! è sgomento, è terrore, direi.... Dio mi è apparso terribile; ho visto la collera celeste fulminare dall’alto dell’altare; ho sentito il ringhio dei demoni perduto sotto la cupola, ed ho visto disegnarsi le nere ali di pipistrello nelle ombre delle arcate. Dio ha parlato dell’inferno, di dannati... e mi è sembrato tutta la notte di udire lamenti di torturati, ululi dell’altro mondo... ed ho avuto paura... paura di me, paura del mio peccato.

Ora mi sento tutta sconvolta... il mio cuore tenta invano isolarsi nel pensiero della misericordia celeste... il mio peccato è mostruoso; potrò mai essere perdonata? Quel predicatore parlò in termini vaghi; enumerò tutte le colpe; ma fra i peccati più enormi su cui fulminava la vendetta celeste non osò neanche supporre il mio!... la sua mente sarà rifuggita dall’enormità di esso!...

Che sono diventata io dunque, buon Dio?... non avrò forse neanche il diritto d’invocarvi!... Perduta nella colpa... dannata dalla vostra collera, posso ancora ascoltare la vostra parola? posso ancora prostrarmi ai vostri piedi fra codeste vergini che sono le vostre elette?

Marianna mia, è spaventoso! abbandonata anche dal Signore! Eppure delle volte la tentazione mi dice che io sono innocente: che non c’è colpa nel mio peccato, che Dio potrebbe perdonarmi.... Perchè sono perduta! che ho fatto io?...

È il demonio che mi suggerisce codesti dubbi; il demonio che mi possiede! Mi considero come una maledetta; ho paura e ribrezzo di me stessa; sono piena di rimorsi, di terrori; eppure amo ancora il mio Dio, e vorrei potere sfogare ai piedi del crocifisso l’immensurabile angoscia dell’anima mia.

Non lo posso, non lo posso... sono maledetta!...

La notte!... se sapessi che notti! il lume che si spegne, l’ombra che vacilla, i mobili che crepitano, il silenzio che è pieno di sibili e di rumori indistinti, hanno terrori profondi, hanno misteri di sepolcri, ringhio di demoni, ululi di dannati, fruscìo di ali maledette; questo corridoio vasto, muto, oscuro, i morti che dormono sotto i nostri piedi, quella chiesa, quelle lampane, quelle pitture, tutto è funereo; si vedono sulle pareti disegnarsi figure mostruose, sul capezzale, ai piedi del crocifisso sta quel teschio informe, si ha paura dell’aria che si respira, del silenzio che ci nasconde sinistri rumori, dello spazio che ne circonda, delle coltri che ci pesano sul corpo.... non oso gridare perchè temerei di svegliare echi spaventevoli; di sentirmi posar sulle carni mille forme orribili; il sonno è pieno d’incubi, affannoso; mi sveglio spesso con un grido, coperta di sudore angoscioso e di lagrime.

Perchè fu spaventosa quella predica? perchè è terribile la parola di Dio?...

Oh, Signore! Pietà anche della maledetta!... pietà anche della dannata!...



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