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10 Marzo
Fra un mese prenderò il velo. Si fanno già i preparativi per la festa. Tutti mi colmano di carezze. Non passa giorno che il babbo e la mamma non vengano a trovarmi. Hanno voluto solennizzare quest’avvenimento. Ci sarà della musica, dei fuochi d’artificio, degli invitati. Il mio caro babbo sembra felice che anch’io prenda stato, com’egli dice. Giuditta è venuta anche lei qualche volta. Se vedessi come la rende bella la felicità! Che Dio la benedica!
Anche tu sei fidanzata, Marianna mia? Mi scrivi che sei felice! Così sia! Ma non dimenticare nella felicità la tua povera amica che abbisogna più che mai del tuo affetto. Di tanto in tanto quando ne avrai il tempo, vieni a trovarmi. Se sapessi come sono felice in quei pochi e rari momenti in cui rivedo le persone che mi vogliono bene! Sai che è atto di carità visitare i poveri carcerati!
Tu che sei sposa, tu che sei felice, dimmi com’è fatta quella gioia, quella festa, quel gaudio che deve provar mia sorella; dimmi che cosa ci deve essere nel suo cuore vedendosi sempre accanto la persona amata senza scrupoli, senza rimorsi, senza paure, benedetta, festeggiata, accarezzata da tutti; dimmi come deve essere fatta la felicità di pensare che ella sarà di lui, ch’egli le apparterrà, che lo vedrà tutti i giorni, tutte le ore, che l’udrà parlare, che si appoggerà al braccio di lui, che gli dirà all’orecchio tutto quello che le passerà per la mente, che si chiamerà col nome di lui, che verrà il giorno in cui si cullerà sulle ginocchia i suoi figli e insegnerà loro ad amarlo, e pregare il buon Dio per lui.... Pensare che tutto sarà una festa, e che questa festa non avrà mai fine! Com’è buono il Signore a concedere tanta felicità!
Ho saputo che lo sposalizio si farà domenica.... Che Dio li benedica!