< Supplemento alla Storia d'Italia
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Indice ragionato delle materie contenute nella corrispondenza
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INDICE RAGIONATO
DELLE MATERIE CONTENUTE
NELLA CORRISPONDENZA
I. Bonaparte dà conto al Direttorio della situazione dell’esercito, e della condizion politica rispetto a Genova |||
II. Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del nemico, di aver migliorata la condizion dell’esercito, e di averlo disposto a dar battaglia |||
III. Bonaparte al Direttorio. Si descrive la penuria dell’esercito, lo spirito di sedizione che vi si è manifestato, la posizion presa per dar battaglia |||
IV. Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse dei nemici, le disposizioni degli animi per i Francesi, e la condotta da tenersi |||
V. Il Direttorio esecutivo invia a Bonaparte il progetto di sorprendere con una marcia ardita la Santa Casa di Loreto, e impadronirsi dei di lei tesori |||
VI. Il Direttorio approva l’arresto del negoziatore Moulin, e invita Bonaparte a rispettarne la qualità. Si parla della famosa giornata di Montenotte |||
VII. Il Direttorio loda la condotta dell’esercito d’Italia vittorioso a Montenotte, ed a Millesimo, e fa conoscere a Bonaparte il modo da tenersi colla Corte di Torino |||
VIII. Bonaparte accenna i suoi successi contro l’esercito Piemontese, e comunica al Direttorio ciò che pensa doversi fare in avvenire |||
IX. Bonaparte a Carnot. Parla delle occupazioni di Cuneo, Ceva, e Tortona, e delle circostanze che debbono favorire le altre sue operazioni militari |||
X. Bonaparte avvisa a Faipoult la tregua conchiusa col Re di Sardegna, e parla delle mosse del General Beaulieu. |||
XI. Il medesimo allo stesso domandando un abboccamento, e notizie relative a varj paesi d’Italia |||
XII. Bonaparte dà conto a Carnot delle sue operazioni polìtiche, e militari, della condizion migliore dell’esercito, e della spedizione che fa di 20 quadri de’ primi maestri |||
XIII. Il Direttorio loda la condotta dell’esercito in Italia, accusa d’aver ricevuto il piano di guerra da Bonaparte, e ne considera i pericoli, e gli comunica le sue vedute su la condotta da tenersi verso i differenti governi d’Italia, e soprattutto quello di Toscana |||
XIV. Bonaparte comunica a Carnot l’occupazione del Milanese, si duole della division dell’esercito proposta dal Direttorio, e del concorso di Kellerman per comandarlo |||
XV. Bonaparte al Direttorio. Scrive tuttora la Lombardia essere in poter della Repubblica, l’armata nemica ridotta a male in Mantova, e fa osservare quanto danno risulterebbe dal dividere in due l’esercito d’italia |||
XVI. Lallement fa conoscere a Bonaparte le mosse del nemico, e la situazione infelice di Mantova |||
XVII. Il Direttorio si congratula con Bonaparte dei felici successi dell'esercito italiano, come di quello delle coste dell’Oceano, e gli raccomauda di impedir così i saccheggi come le dilapidazioni |||
XVIII. Bonaparte ringrazia Lallement ministro a Venezia delle notizie comunicategli, e ne chiedo dell’altre quanto è possibile frequenti |||
XIX. Il Direttorio descrivendo a Bonaparte la persecuzione dei piccoli potentati d’Italia contro i patriotti, lo invita a far di tutto perché abbia fine |||
XX. Il Direttorio rinnova a Bonaparte le raccomandazioni per gli Scienziati d’Italia, especialmente per l’Astronomo Oriani |||
XXI. Bonaparte si duole col Sonato di Genova degli assassinj commessi contro i francesi, domanda il castigo de’ colpevoli, e un rimedio efficace per l’avvenire |||
XXII. Haquin informa Bouaparte di essere cessata la sedizione in Pavia, il disarmo effettuato, e domanda alcuni provvedimenti |||
XXIII. Lallement si congratula con Bonaparte per il di lui glorioso ingresso nel territorio veneziano, e gli comunica molte notizie |||
XXIV. Bonapane al Direttorio. Parla della sorpresa con cui Beaulieu si è impadronito di Peschiera, ben tosto ripresa dall’esercito francese |||
XXV. Il Direttorio scrive a Bonaparte di obbligar Venezia a consegnargli i fondi de’ nemici, e di indurla a fargli un prestito, usando maniere che non portino a rottura |||
XXVI. Il Direttorio si duole della perfidia di Genova, e scrive a Bonaparte come abbia a prenderne vendetta |||
XXVII. II Direttorio incarica Bonaparte di far sapere alla corte di Napoli che se fra un mese la pace non sarà conchiusa, la tregua s’intende rotta |||
XXVIII. Bonaparte prescrive a Faipoult ciò che abbia a fare in Genova, e soprattutto la condotta da tener col Senato |||
XXIX. Bonaparte scrive al Generai Vaubois come debba munir Livorno, e la condotta che vi abbia a tenere |||
XXX. Il Direttorio spedisce a Bonaparte copia di una lettera del ministro della marina onde trarne profitto nelle transazioni politiche d’Italia |||
XXXI. Il ministro della marina descrive al Direttorio gli approvisionamenti, che si potrebbero domandare a’ diversi governi italiani, e fa conoscere la condotta del governo di Genova, e di Toscana |||
XXXII. Faipoult parla a Bonaparte del come far uscire da Genova il deposito degli oggetti preziosi, e come trattarvi le cose per rendersele favorevoli |||
XXXIII. Bonaparte fa conoscere al Direttorio la situazione dell’esercito in Italia, e quella dell’inimico, e parla specialmente di Mantova |||
XXXIV. Bonaparte descrive la situazione politica di Genova, e insinua al Direttorio i provvedimenti da esservi adottati |||
XXXV. Bonaparte al Direttorio. Si nota la posizione delle diverse divisioni dell’esercito francese, e la dell’esercito,nemico; si parìa dello stato di Mantova, e degli armamenti di Venezia |||
XXXVI. Bonaparte informa il Direttorio di alcuni ammutinamenti, e sopratutto di quello di Lugo, e della calma ristabilita |||
XXXVII. Bonaparte parla al Direttorio della sua condizione militare, amministrativa, e politica in Livorno |||
XXXVIII. Bonaparte al Direttorio. Dichiara che Venezia ha cessato dagli armamenti, che somministra delle provvisioni, e le arti ch’egli adopera per farlo continuare |||
XXXIX. Bonaparte insinua a Faipoult di accarezzare il Governo Genovese sino alla presa di Mantova, e soggiunge che attende dal Direttorio ordini relativi |||
XL. IL Direttorio approva le operazioni fatte da Bonaparte in Livorno, si confida a lui sopratutto per ciò che riguarda Genova, e gli ordina di far demolire la cittadella di Milano come di un altra bastiglia |||
XLI. Il Direttorio insiste perchè Mantova sia fortemente stretta, e ragiona con Bonaparte di Venezia dell’Elba, della Corsica, della Toscana. delle sedizioni Italiane, delle mosse dell'esercito del Reno e Mosella |||
XLII. Lallement invia a Bonaparte la copia della nota presentata al Senato di Venezia intorno all’armamento di questa repubblica, riferisce la conversazione avuta con M. Pesaro, e vi aggiunge le sue considerazioni. |||
XLIII. Bonaparte ragiona col Direttorio, di Venezia, di Genova, e della Toscana, e gli manifesta le sue vedute |||
XLIV. Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del Re di Napoli, e di ciò ch’egli pensa della corte di Roma, e di Torino |||
XLV. Bonaparte scrive al Ministro degli affari esteri del Re di Sardegna, dolendosi degli assassinj che si commettono contro i francesi, e domanda una spiegazione |||
XLVI. Cacault fa sapere a Bonaparte l'inflessibilità della corte di Roma a firmar le condizioni di tregua, consegnando gli oggetti d’arte, e gli dice qualche parola su la corte di Napoli |||
XLVII. Saliceti paria delle disposizioni de’ Corsi contro gl’Inglesi, e informa Bonaparte delle sue operazioni |||
XLVIII. Il Direttorio notifica a Bonaparte la condotta da tenersi con Roma, descrive la situazione delle armi francesi in Germania, e lo avvisa di esserseli spedito un corpo di 10,000 uomini |||
XLIX. Il Direttorio comunica un suo decreto a Bonaparte intorno a Wurmser |||
L. Bonaparte parla al Direttorio dello stato della Lombardia, degli affari di Modena, e di Parma, e della condotta del general Willot |||
LI. Bonaparte fa noto al Direttorio le brame di Venezia, e di Napoli, e gli comunica le operazioni da farsi in caso di pace, o di guerra con Roma, e con Napoli, e le forze che gli sarebbero necessarie |||
LII. Bonapane scrive all’Imperator di Alemagna insistendo per la pace, onde non essere obbligato alle operazioni disastrose ingiuntegli dal Direttorio |||
LIII. Bonaparte scrive al Cardinal Mattei permettendogli di torna ralla sua diocesi, e gli promette protezione per i ministri del culto, purchè non si mescolino negli affari politici |||
LIV. Il Direttorio ingiunge a Bonaparte di somministrare le somme necessarie al mantenimento dei membri della Commissione incaricata a scegliere i monumenti delle arti |||
LV. Faipoult mostra a Bonaparte il pericolo e l’inutilità d’ogni operazione contro Genova in circostanze ch’egli crede sfavorevoli |||
LVI. Bonaparte condanna la condotta tenuta con Roma, descrive la pessima situazione dell’armata d’Italia, e raccomanda al Direttorio di procurarsi amici, e sopratutto di spedir nuove truppe |||
LVII. Cacault manifesta a Bonaparte l’ostinazione della Corte di Roma, e parla dell'alleanza di essa colla corte di Napoli, e delle operazioni militari che par abbiano in mente di eseguire |||
LVIII. Il Direttorio fa conoscere a Bonaparte le sue vedute politiche intorno a’ paesi occupati in Italia |||
LIX. Bonaparte comunica al Direttorio la felice riuscita dell’affare di Modena, e fa il quadro della disposizione de’ diversi paesi d’Italia verso i Francesi |||
LX. Bonaparte denuncia come ladri, e depredatori al Direttorio la maggior parte degl’impiegati nell’amministrazione dell’armata, e de’ Commissari, e soprattutto la Compagnia Flachaut |||
LXI. Bonaparte al Direttorio. Dà conto del Congresso di Bologna, Modena, Reggio, e Ferrara, e dell utilità che attende dall’intimazione fatta a Wurmser di render Mantova, e di ciò che pensa relativamente a Roma |||
LXII. Hilland riferisce a Bonaparte gli armamenti segreti di Venezia, e ciò che si fa per sollevar tutti gli animi contro i Francesi |||
LXIII Bonaparte descrive al Direttorio come da uno stato di abbattimento in Italia siasi passato a quello d’entusiasmo in favor de’ Francesi, e ciò che ha in mente di fare intorno a Roma |||
LXIV. Il Direttorio insinua a Bonaparte di frenare l’entusiasmo de’ patriotti Italiani per non esporli a guai nel caso di qualche sinistro, o conchiudendosi la pace; ma lo stimola all’organizzazione delle legioni straniere |||
LXV .Cacault informa Bonaparte della situazione delle cose in Roma, ed in Napoli, e gli parla di qualche progetto politico |||
LXVI. Il Ministro degli affari esteri domanda delle notizie al general Clarke delle disposizioui degl’Italiani, e dei grandi della Germania, e gli comunica alcuni progetti politici da tenersi presenti trattando di pace coll’Imperator di Austria |||
Nota di Bonaparte al generai Clarke. Vi si descrive la situazione di Mantova, e si ragiona sull’utilità di attenderne la dedizione prima di conehiudere un armistizio |||
LXVII. Bonaparte dichiara bugiarda la nota speditagli dal Provveditore di Venezia, accenna la condotta perfida di questa repubblica, e minaccia vendetta |||
LXVIII. Baraguay di Hilliers descrive a Bonaparte il modo con cui si è impadronito del Castello di Bergamo. |||
LXIX. Bonaparte fa conoscere al Direttorio la condotta che tiene verso i tre partiti in cui son divisi gli Italiani |||
LXX. Bonaparte giustifica la presa di Bergamo, e descrive le operazioni fatte, e da farsi relativamente al diversi Governi d’Italia |||
LXXI. Il Direttorio avvisa Bonaparte di alcuni movimenti militari, e gli parla della necessità di una riforma nell’esercito da lui mandato |||
LXXII. Il Ministro delle relazioni estere notifica al General Clarke alcune disposizioni politiche intorno all’Italia, e alla Germania |||
LXXIII. Bonaparte giustifica al Provveditor di Venezia la presa di Bergamo, e gli fa delle amichevoli insinuazioni |||
LXXIV. Il Direttorio parla a Bonaparte della pace conchiusa con Napoli, e ragiona sulla condotta delle Corti di Roma, di Venezia, e di Torino |||
Istruzione pel General Clarke. Il Direttorio approva la condotta di questo generale, e gli circoscrive le condizioni della pace da conchiudersi coll’Imperatore |||
LXXV. Il Cardinal Busca scrive a M. Albani, che da tutto apparisce esser la Corte di Roma considerata come alleata della corte di Vienna, e accenna la condotta da tenersi |||
LXXVI. Cacault espone a Bonaparte la condotta del Governo di Roma, e la necessità, e convenienza di allontanarsene |||
LXXVII. Cacault fa conoscere a Bonaparte l’incerta situazione della Corte di Roma, o la condotta equivoca della corte di Napoli |||
LXXVIII. Bonaparte si duole con Carnot delle dicerie sparse sul suo conto: gli espone la situazione dell’annata in Italia, e gli accenna le ulteriori operazioni |||
LXXIX. Il Direttorio si congratula con Bonaparte della presa di Mantova, gli parla delle julteriori operazioni militari per Roma, e per la Germania, e gl’invia una nota di M. Quirini intorno a Venezia |||
Il General Perignon comunica al Direttorio le operazioni dell’Inquisizione, presso la corte di Spagna, e di Roma, e la necessità di sostener nel suo posto il Principe della Pace |||
LXXX. Bonaparte si duole col Sen. Battaglia delle turbolenze suscitate nello stato veneto contro i Franesi, lo assicura della lealtà dello Repubblica, e gli domanda un abboccamento |||
LXXXI. Lallement dipinge lo stato periclitante della Repubblica Veneta scrivendo a Bonaparte, e gli spedisce una nota del Senato |||
Nota annessa. Vi si descrive la condotta di Ottolini, e si accennano i movimenti preparati contro i francesi |||
LXXXII. Il Direttorio scrive a Bonaparte le pretensioni affacciate dai deputati delle Repub. Lombarda e Cispadana, e le massime adottate su tale obietto |||
LXXXIII. Bonaparte risponde alla municipalità di Brescia sulle vertenze di essa col Senato di Venezia, ed inculca il mantenimento dell’ordine |||
LXXXIV. Balland comunica a Bonaparte i provvedimenti presi contro l’insorgenza concertata de Veronesi |||
LXXXV. Bonaparte si duole aspramente col Senato Veneto degli assassini commessi contro i francesi, e della perfidia colla quale si corrispondeva alla lealtà della Repubblica |||
LXXXVI. Bonaparte scrivendo a Lallement gli adduce le prove, che rendono innegabile la perfidia del Senato di Venezia, e gli dà le corrispondenti istruzioni |||
LXXXVII. Kilmaine assicura Bonaparte che gli assassinj e le turbolenze continuano nello stato Veneto, e fa qualche parola di ciò che dovrebbe farsi per prevenirli |||
LXXXVIII. Junot dà conto a Bonaparte della sua missione presso il Senato di Venezia, e delle operazioni da lui fatte |||
LXXXIX. Kilmaine rapporta a Bonaparte la sommossa di Verona, tutti disordini commessivi da’ briganti, e le operazioni da lui fatte per ripristinarvi l’ordine |||
XC. Bonaparte riferisce al Direttorio l’assassinio di Laugier e di altri francesi, e come pensa di comportarsi per punire la perfidia de’ Veneziani |||
XCI. Bonaparte rimprovera a Lallement la sua condotta, e lo sollecita a presentare una nota energica, e dignitosa al Senato di Venezia |||
XCII. Bonaparte risponde con indignazione alla lettera degli inviati del Senato Veneto, e non li riceve |||
XCIII. Bonaparte rimette al Direttorio i preliminari di pacde conchiusi coll’Imperatore |||
XCIV. IL Direttorio rinvia ratificati i preliminari di pace coll’Imperatore a Bonaparte, e gli addita le operazioni che gli rimangono a fare |||
XCV. Bonaparte decreta un’ordinanza a carico di Verona per punirla della sua rivolta, e degli eccessi che vi furon commessiù |||
Latourneur a nome del Direttorio dà un istruzione ai Generali Bonaparte, e Clarke intorno alla pace definitiva che si desidera conchiudere nel più breve tempo possibile coll’Imperatore |||
XCVI. Augeran descrive a Bonaparte le dilapidazioni fatte a Verona, ed a Vicenza da’ Commissari francesi, le requisizioni arbitrarie, i furti etc. e mostra l’impossibilità di eseguire la sua ordinanza |||
XCVII. Bonaparte a’ Cittadini di Venezia: li dichiara messi sotto la protezione della Repubblica francese, ed ordina agli Schiavoni di evacuar Venezia sotto pena di esser trattati come ribelli |||
XCVIII. Victor dà conto a Bonaparte dell’ordine ripristinato in Venezia dopo disastrosi sconvolgimenti, e come il Governo deposta la berretta di S. Marco vi si sia costituito in municipalità |||
XCIX. Sulkowski dà conto più minuto al generalissimo degli avvenimenti anarchici di Venezia, e del come vi si sia ripristinato l’ordine |||
C. Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato conchiuso con Venezia, e lo giustifica: fa quindi un quadro degli affari di Italia |||
CI. Latourneur a nome del Direttorio esecutivo approva le disposizioni militari date da Bonaparte contro Venezia, e gli fa conoscere le intenzioni del Governo |||
Nota del nobile Quirini della Repubblica di Venezia al ministro delle relazioni estere Carlo Delacroix, nella quale si duole che il comandante Lefrons abbia proclamata la libertà in Bergamo |||
CII. Il generalissimo Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato preliminare, e manifesta le sue vedute intorno agli affari di Germania, e d’Italia |||
CIII. Delacroix spedisce la corrispondenza ai generali Bonaparte e Clarke per servir loro di norma nel trattare gli affari di Germania |||
CIV. Bonaparte assicura il Marchese del Gallo della falsità delle voci sparse relativamente al regno di Napoli |||
CV. Delacroix informa il general Bonaparte delle intenzioni del Direttorio esecutivo intorno al Ducato di Parma |||
CVI. H. Clarke accusa la recezione di un proclama di Bonaparte, al quale dà un appuntamento |||
Nota del Marchese del Gallo, e del Conte Meerweldt ministri plenipotenziarj di S. M. l’Imperatore o Re, in cui si dolgono co’ plenipotenziarj della repubblica francese Bonaparte, e Clarke degli avvenimenti accaduti in Italia dopo firmati i preliminari di pace |||
CVII. Bonaparte scrive a Clarke intorno alla nota dei negoziatori austriaci, e gli manifesta alcune sue vedute |||
CVIII. H. Clarke scrive a Bonaparte essere urgente di abboccarsi insieme, e domanda di conoscere ciò che pensa doversi rispondere alle note de’plenipotenziarj austriaci |||
Nota di Bonaparte a Clarke responsiva a quella ricevuta dai pleniporenztarj austriaci, nella quale si giustifica la condotta della Repubblica francese, e s’incolpa quella del Gabinetto di Vienna |||
Nota dei plenipotenziarj francesi diretta a’ plenipotenziarj austriaci, nella quale si protesta contro l’invasione fatta dalle truppe austriache della Repubblica di Ragusa |||
CIX. Lettera anonima indirizzata a Bonaparte, nella quale gli si propone la condotta che dovrebbe tenere per procurarsi una gloria immortale 218 |||
CX. C. M. Talleyrand a nome del Direttorio insinua a Bonaparte, e a Clarke di riprendere le negoziazioni per conclundere il trattato definitivo di pace, e da loro le istruzioni opportune |||
CXI. Talleyrand dichiara a nome del Direttorio la risposta fatta da Bonaparte alle note de’ plenipotenziarj austriaci energica, nobile, precisa, luminosa, e gli raccomanda la conclusione della pace |||
CXII. Bonaparte informa il ministro delle relazioni estere della Repubblica delle operazioni che si fanno per decidere la Corte di Vienna a dare una risposta categorica alle sue note |||
CXIII. Talleyrand scrive a Bonaparte di fare tutto il possibile onde l’Imperatore riconosca un debito contratto coll’antica Lombardia, e dovuto per ciò alla Repubblica Cisalpina |||
CXIV. Talleyrand dopo alcuni particolari fa conoscere a Bonaparte l’ultimatum del Direttorio intorno alla pace, e gli ripete alcune istruzioni |||
CXV. Bonaparte rispondendo alla lettera confidenziale del ministro delle relazioni estere gli fa vedere l’utilità di spedire Sieyes in Italia, e gli comunica un piano di costituzione più ragionevole, e più analoga ai popoli italiani |||
CXVI. Vedute militari, e politiche intorno all’Italia e alla Germania da Bonaparte comunicate al ministro degli affari esteri |||
CXVII. Bonaparte giustifica presso il ministro delle relazioni estere la condotta del general Clarcke e domanda che gli sia conferita una carica diplomatica presso una Corte di second’ordine |||
CXVIII. Bonaparte insinua all'Ambasciatore della Repubblica francese in Roma la condotta che dovrà tenere colla ccorte di Roma, e con quella di Napoli |||
CXIX. Talleyrand ripeto a Bonaparte l'ultimatum del Direttorio, e gli fa conoscere le disposizioni date, e da darsi per la guerra in caso di rifiuto |||
CXX. Bonaparte fa conoscere al Direttorio quella specie di coalizione che vi ha tra le Corti di Napoli, di Roma, e di Toscana, e la condotta da tenersi da’ respettivi diplomatici francesi da lui consigliata |||
CXXI. Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria e li giustifica: concluide domandando la sua dimissione dal servizio militare |||
CXXII. Bonaparte accusa il ricevimento di una lettera del Direttorio dal cittadino Botot: dice che questi si è assicurato del buono spirito dell’armata, ed insiste per la sua dimissione |||
CXXIII. Bonaparte spedisce al Direttorio il trattato di pace conchiuso coll’Imperatore per mezzo di Berthier, e di Monge, e fa i dovuti elogj di questi due uomini celebri |||
CXXIV. Botot assicura Bonaparte che il Direttorio pieno di ammirazione e di tenerezza è disposto a secondare le di lui vedute, ed a seguire i di lui consigli |||
CXXV. Talleyrand assicura Bonaparte che per la pace couchiusa il Direttorio è contento, ed il pubblico incantato; gli manifesta il suo entusiasmo, e la sua particolare ammirazione |||
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