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Dal Quartier Generale di Milano 25 messidoro anno 4
(3 Luglio 1796)
XXXIX - Al cittadino Faipoult, Ministro a Genova.
Io non ho, cittadino Ministro, veduto ancora il signor Cattaneo; quand’io lo vedrò, egli sarà contento di me, ed io non tralascerò nulla che possa acquietarlo, e dare al Senato un poco più di fiducia.
Non è anche giunto il tempo di volgerci alle cose di Genova, per due ragioni:
1. Perché gli Austriaci vanno rafforzandosi, e perché avrà presto una battaglia. Me vincitore, Mantova cadrà in poter mio, ed allora una semplice staffetta a Genova varrà quanto la presenza di un esercito.
2. I disegni del Direttorio esecutivo concernenti a Genova non mi sembran per anche determinati.
Egli mi ha ben comandato di esiger la contribuzione, ma non mi ha permesso alcuna operazione politica. Io gli ho spedito un corriere straordinario con la vostra lettera, e gli ho chiesti gli ordini opportuni, che mi perverranno dentro i primi dieci giorni del mese venturo. Sino a quel tempo, fate che per voi si taccia ogni motivo di querela che abbiamo contro Genova. Farete noto che né io, né voi ci mescoliamo più di ciò che ad essa concerne dacché hanno spedito il signore Spinola a Parigi. Fatele sapere che noi siamo contentissimi della scelta, e che ciò ne assicura delle loro buone intenzioni. Ditele positivamente che io sono rimasto molto soddisfatto dei provvedimenti presi verso il signor Girola; in somma non trascurate alcuna circostanza, onde far rinascere la speranza nell’animo del Senato di Genova, ed acquietarlo sino al momento del risvegliarsi. Io ho ricevuto tutte le vostre note. La vostra corrispondenza mi diviene sommamente importante. Qui annessa troverete una lettera che mi scrive il signor Vincenzo Spinola. Mi pare che vi sia un territorio la cui pertinenza sia in disputa tra Genova e il Piemonte. Datemi degli schiarimenti in questo proposito. Fate che io sappia di quale e quanta importanza lo reputano, e, richiestone dal Senato, ditegli esser possibile che gli se ne facesse acquistar la possessione; in somma fate in modo, cittadino Ministro, che si guadagnino quindici giorni, e che la speranza rinasca e la fiducia ritorni tra noi ed il Governo genovese, affinchè, se mai fossimo battuti, noi possiamo trovarlo amico.
Procurate che sia prontamente spedito a Tortona tutto ciò che di proprietà della Repubblica francese ritiene il signor Balbi. E’ intenzione del Direttorio di riunir tutto a Parigi per fare una grande operazione di Finanza: io gli rimetterò trenta milioni.