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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Maria Tommasi
XI
Tirsi, Tirsi, que’ montone
Mira là quanto presume:
Ei d’Arcadia al tanto Nume
Strappi i freggi e le corone.
5Deh scaverna orso o leone,
Che lo spolpi e lo consume,
O sommergilo nel fiume,
O lo scaglia in quel burrone.
Che, se fame a ciò l’alletta,
10Non è forse in questi miei
Verdi poggi amena erbetta?
Ma son geni ingordi e rei,
Cui più aggrada e più diletta
Ciò che rubano agli Dei.
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