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Tirsi, di ripigliar vicina è l’ora
     Il bel canto di ieri: ecco che sviene
     La notte, e ’l dì già spunta, e con serene
     4Strisce di vago lume il Ciel colora.
Ecco l’alba, odi l’Aura, e una canora
     Turba d'augei, che ad invitarli viene;
     Tu di Fenicio e di Crateo1 le piene
     8Virtù racconta, e i due gran nomi onora.
E poichè ne’ begli orti e sull’erbose
     Siepi al celeste umor che li ristaura,
     11Crescono alteri ed amaranti e rose;
Ghirlande or fanne tu con la tua Aglaura,
     Da offrir cantando a quelle due famose
     14Fronti, lo cui splendor le selve inaura.


  1. Gli Eminentissimi Panfilio, ed Ottoboni.

Note

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