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finalmente!
Questo pensava, a piè fermo: ecco presso gli venne il Pelide
simile al dio della guerra, che in guerra tentenna il cimiero;
e bilanciava Tornello del Pelio sull’omero destro,
molto tremendo, ed il bronzo sprizzavagli lampi d’attorno
simili a luce o di foco che brilli o di sole che sorga.
Ettore videlo, e presegli il brivido, nè più sostenne
di restar lì, ma fuggì spaurito, lasciando le porte:
dietro, il Pelide balzò confidando ne’ rapidi piedi.
Come di tutti i volanti il più rapido, il falco, nei monti
agevolmente lanciò sè dietro ad ombrosa colomba:
essa di sghembo gli sfugge: da presso egli acuto squittendo
a brevi lanci l’insegue, chè il cuore gli dice d’averla:
dritto così l’un volava con èmpito, e l’altro fuggendo
sotto le mura di Troia, a tempesta moveva i ginocchi.