< Traduzioni e riduzioni < Dall'Iliade
Questo testo è completo.
Dall'Iliade - L'arrivo del dio punitore Dall'Iliade - I due araldi


l’apparizione

Disse, e il Pelide fu preso dal cruccio, e di dentro, il suo cuore,
sotto le coste vellose, di qua e dì là gli ondeggiava:
s’egli traesse dal fianco la spada appuntita e tra gli altri
largo facendosi, uccidere in tanto potesse l’Atride,
o se posasse la collera e freno ponesse allo sdegno.
Mentre egli questo agitava nell’anima dentro e nel cuore
e già snudava la grande sua spada... ecco, Pallade venne,
scesa dal cielo; mandata da Hera la Braccia di luce,
poichè nel cuore entrambi li amava ed avevano cura.
Stettegli dietro le spalle e lo prese pei rossi capelli,
solo visibile a lui, chè nessuno degli altri vedeva.
Esterrefatto l’eroe si voltò, e conobbe all’istante
Pallade Atena: tremende brillavano le due pupille...

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.