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Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Dall'Odissea - Invocazione alla Musa
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INVOCAZIONE ALLA MVSA
L’
uomo, o Musa, mi di’, molt’agile, il quale per moltocorse, da ch’ebbe la sacra città distrutta di Troia;
d’uomini molti e’ vide le stanze e la mente conobbe:
molti dolori in suo cuore soffri ben egli per mare
sì la sua vita volendo e pe’ suoi compagni il ritorno.
Ma nè così salvò, pur desioso, i compagni,
parvoli! ch’alle giovenche del Sol ch’è figlio dell’Alto
morsero, e ad essi ritolse il giorno del reduce, il Sole.
Dinne e a noi, Dea figlia di Giove, di dove tu voglia.
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