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Dall'Odissea - La grotta del mostro
Dall'Odissea - Il mirabile vino del sacerdote Dall'Odissea - Lui!


la grotta del mostro

E camminando giungemmo alla grotta; ma lui nella grotta
non ritrovammo: perchè pasturava le pecore pingui.
Meravigliando tra noi guardavamo nell’antro ogni cosa:
pieni di caci i canestri, stipati d’agnelli i cannicci,
e di capretti, e ciascuni serrati al lor posto, da parte:
i primaticci da un canto, dall’altro i serotini, quindi
i mezzanelli; e qua e là traboccavano i vasi di siero,
tutti, le secchie e i bacili, ben fatti, nei quali mungeva.
Qui sulle prime i compagni pregavano me con parole,
che di quei caci prendessimo e dietro tornassimo, e via
spinti alla rapida nave da’ chiusi gli agnelli e i capretti,
velocemente così navigassimo l’onda salata.
Non assentii però io, chè sarebbe pur stato il mio meglio,
che lui vedere io volea, se mi desse, qual ospite, i doni.
Oh! non doveva a’ compagni apparire d’amabile aspetto.

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