< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
Questo testo è completo.
XII XIV

XIII

     Ne l’amoroso affanno son tornato
ed hommi miso, Amore, a sostenere
la piú dolce fatica, al mi’ parere,
4che sostenesse mai null’omo nato;
ché ’n quello loco, ove m’ha servo dato,
dimoro sí con tutto il mi’ volere,
che segnoria non è né nul piacere,
8ch’i’ piú volesse né mi fosse ’n grato.

     Ché giovane bieltade e cortesia,
saver compiuto con perfetto onore,
11tuttor si trova in quella cui disio.
Piú non ne dico, ché teme ’l cor mio,
se piú contasse di su’ gran valore,
14ciascun saprebbe: quegli in tal disia.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.