< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
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XLVIII L

XLIX

     Como ch’Amor mi meni tuttavolta,
i’ sono issuto e son di sua masnada,
né altra vita tener non m’agrada,
4ben ched’e’ m’aggia la speranza tolta.
Ché quand’om è acconcio in fede molta
non leggermente su’ voler digrada;
ma si pena seguir tutta fiada,
8com’io fo, lasso! c’ho in ciò fede istolta.

     Né giá però non lascio mia follia,
ché sí fermato sono in ciò per uso
11ché saggiamente parmi dimenare;
né ’nganno, ch’i’ conosca, non mi pare
altro che dritto: onde però mi scuso,
14ché in seguendo Amor fo cortesia.

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