< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
Questo testo è completo.
XLVI XLVIII

XLVII

     In quella guisa, Amor, che tu richiedi
merzede, in quella parte ove tu ami,
e, come tu mi conti, gioi’ ne brami,
4sa’ tu ch’i’ sono a te tuttor a’ piedi?
Sicché tu stesso di tua man ti fiedi
quando di ciò pietade altrove chiami,
donde tu se’ spietato e noia fa’ mi,
8dandomi peggior colpi che di spiedi.

     Perch’io prego colei onde tu attendi
d’aver piacer, ch’ella cosí ’l ti doni
11come tu te acconci di servirmi.
Di ciò non puoi ch’i’ ti diserva dirmi,
ma puoi pensare, al termine che poni
14di farmi ben, ché te medesmo offendi.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.