< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
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XXVIII XXX

XXIX

     Per questo, amico, ch’io t’aggio mostrato,
lo qual mi sembla che sia dirittura,
ti vo’ pregar co’ la mia mente pura
4ched’e’ ti piaccia ricever in grato
in questa vita quanto ch’aportato
ti fia o di sollazzo o di rancura,
e di te metter tutto a la ventura,
8ben operando tuttor dal tu’ lato.

     E sovratutto ancor pregar ti voglio
che ti riduchi a quell’intendimenti,
11ix lá dove credi di legier venire.
Quegli altri grandi, per Dio, lascia gire,
ché sempre vedi li maggio talenti
14muovere da soperbia e da rigoglio.

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