< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
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XXX XXXII

XXXI

     Grazie ti rendo, amico, a mio podere,
de la tua saggia e dritta conoscenza,
dove ti fa venire il buon volere
4che hanno quei cui dirittura agenza,
che no gli lascia iscorrer né cadere
in quello loco ove non ha guirenza,
ma gli dirizza sí che con piacere
8vegnon tuttor gioiosi a la sentenza,

     non temendo neun, checché si dica,
però che hanno di quella vertute
11la compagnia, ched è senza fatica.
E poi l’aprendi, amico, avrai salute,
la dritta via che ’l gentil cor notrica,
14e tutte cose manche fa compiute.

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