< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
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Guido Cavalcanti - Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941) (XIII secolo)
XXXIX
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XXXIX
Nessuna cosa tengo sia sí grave,
in veritá, né di sí gran molesta,
come l’attender, che lo cor tempesta
4piú forte che nel mar turbato nave.
E, quanto al mi’ parer, sí mal non have
chi ismarruto truovas’in foresta,
benché veggia venir la notte presta
8e senta fiere cose onde tem’have.
Ché chi attende, certo è maraviglia
come non si smarrisce nel pensero,
11o come non percuote il capo al muro.
Quei ch’è ’n mare o ’n foresta istá sicuro
di tosto esserne ’n capo, o campar vero,
14ma que’ ch’aspetta morendo sbadiglia.
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