< Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)
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XXXVI XXXVIII

XXXVII

     S’on si trovò giá mai in vita povra,
o fu neun ch’avesse gran disagio,
o discacciato di contrada e d’agio,
4sí son io que’ c’ha peggio, chi gli anovra.
Oimè lasso dolente, i’ fui di sovra,
or è sí poco, di gio’ nel palagio!
ed or mi trovo in loco, che malvagio
8mi tegno ch’a la gente mi discovra.

     Ché star mi dovere’ in loco rinchiuso
e pianger lo mi’ danno tutto tempo,
11ch’è sí pericoloso in un momento.
No ’l faccio, sol che ’n ciò trovrei abento;
ned io trovar nol vo né l’amo, se ’n po‐
14tenza non torno, v’i’ era sí uso.

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