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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri


VII


Un’ombra io vidi in sue sembiante vero,
     Orrida sì, ch’immagin d’uom non serba,
     Sù carro assisa, in portamento altero,
     Muoversi inesorabile, e superba.
5Qual sorge nembo in nuvol denso, e nero,
     Che delle viti ampia fa strage acerba;
     Non altrimenti ella rotava il fiero
     Adunco ferro, e fea fascio d’ogn’erba.
Quì curvi aratri, e colà scettri infranti
     10In un misti, e confusi; una egual sorte
     Correan rustiche lane, e regi ammanti.
Al sol vederla intimorite, e smorte
     Le Genti tutte con singulti, e pianti
     Da lei fuggian, gridando: ahi Morte, hai Morte!

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