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Ricordi di una festa (canto di Rodolfo) Contrasto (canto di Rodolfo)
Questo testo fa parte della raccolta VII. Dalle 'Passeggiate solitarie'

IV

UNA SERATA D’INVERNO

Dovunque io mova sospirando gli occhi,
spopolata è la terra e l’aer greve.
Stridemi il passo infido. E a larghi fiocchi
casca la neve.
5Quanta bellezza sotto lei si perde
di musiche, di raggi e di colori!
Ahi! come langue sulla terra il verde,
languono i cuori.
Fuggito è dalle labbra il dolce riso;
10si volgon l’ore desolate e corte;
pallido e senza lume è il paradiso,
come la morte.
Io, qui raccolto in solitaria cella,
al crepitar di quattro tizzi ardenti,
15io penso i giorni dell’etá piú bella
gioiti e spenti.

E dalla ricordante anima oppressa
sale il pianto negli occhi a poco a poco,
sin che tutto è silenzio, e anch’egli cessa
20d’ardere, il foco.
Oh! torni a noi la primavera e il sole,
la stagion dei sorrisi e della gioia:
coronati di rose e di viole
almen si muoia.

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